“Lares” è la più antica fra le riviste italiane di studi antropologici oggi esistenti.
Fondata nel 1912 da Lamberto Loria (1912), è stata diretta da Francesco Novati (1913-1915), Paolo Toschi (1930-1932 e 1949-1974), Emilio Bodrero (1933-1943), Giovanni Battista Bronzini (1974-2001), Vera Di Natale (2002). Nel 2003 la rivista si è totalmente rinnovata con la direzione di Pietro Clemente, affiancato da un ampio gruppo redazionale e da un comitato scientifico internazionale. Dal 2017 la direzione è stata assunta da Fabio Dei.
Dal 1949, “Lares” è pubblicata dalla casa editrice Olschki di Firenze, ed è oggi distribuita, oltre che in cartaceo tramite vendita e abbonamento, anche in versione digitale tramite la piattaforma Torrossa dell’editore Casalini, e tramite la banca dati JSTOR.
Per tutto il corso del Novecento, la rivista si è caratterizzata per l’attenzione a temi di folklore e di tradizioni popolari, oscillando tra una impostazione etnografica e una filologico-letteraria. Dagli anni ’70, con la direzione di Bronzini, e in modo ancora più accentuato negli anni 2000 con quella di Clemente, si è invece aperta all’intero ambito degli studi antropologici, includendo anche contributi di etnologia extraeuropea e di analisi di molteplici aspetti delle culture contemporanee. Tuttavia, “Lares” mantiene ancora oggi una vocazione specifica per la tematica della cultura popolare: non più pensata come repertorio di tradizioni folkloriche, certo, ma seguita nelle sue trasformazioni contemporanee. Per questo ospita con particolare frequenza contributi di studio del patrimonio culturale intangibile, dei consumi e delle comunicazioni di massa, di aspetti della vita quotidiana e della cultura materiale e così via; mantenendo al tempo stesso una forte attenzione ai problemi metodologici e alla storia dell’antropologia. In definitiva, la rivista è ancora incentrata su quella idea di una “etnografia italiana” nel cui nome Lamberto Loria l’aveva fondata oltre un secolo fa.