Gian Paolo Gri — Giuseppe Petronio

Abstract

Giuseppe Petronio, italianista, docente di Letteratura italiana e Storia della critica letteraria all’Università di Cagliari e poi all’Università di Trieste dove, a lungo, fu anche Preside della Facoltà di Lettere, ha accompagnato e incoraggiato come pochi altri l’inserimento e lo sviluppo delle scienze umane nella scuola e nell’università italiana. Spetta soprattutto a lui l’inserimento a pieno titolo della tradizione orale e della letteratura popolare (fino alle dinamiche più recenti della letteratura di massa e di consumo) nel quadro de «L’attività letteraria in Italia». Lo ricordiamo qui non solo per la sua attività di ricerca, ma anche come organizzatore di cultura (ha creato riviste, collane editoriali, preparato e guidato la costruzione di una fitta serie di strumenti didattici e di introduzione alla ricerca nei quali la cultura popolare ha sempre trovato collocazione di rilievo), e come uomo di scuola, sostenitore del primato della scuola pubblica e laica, profondamente impegnato nei processi di riforma della scuola democratica.

Giuseppe Petronio, an Italian Studies scholar, taught Italian Literature and Critique at the University of Cagliari first, and then at the University of Trieste, where he also was, for a long time, in charge of heading the Faculty of Literary Studies. He, with a few other Italian scholars, has attended closely to the development of Human Studies in Italy, and promoted their full acknowledgement as a subject of teaching in Italian schools and Universities. It is mostly due to him if oral tradition and popular literature (up to the more recent dynamics of mass and custom literature) have gained full acceptance in the scope of «Literary Activity in Italy». We here wish to recall not only his research activity, but also his role as a culture planner (he gave birth to journals and editorial series, and he created and supervised to a number of tools for teaching and research, where he always assigned a relevant position to popular culture issues), as well as a teacher, supportive of the supremacy of a lay and public school, and truly engaged in following the processes of reform of democratic schools.