Luciano Li Causi — La critica dello storico e gli occhi degli antropologi. Immagini della Grecia contemporanea

Abstract

L’articolo prende lo spunto da un’osservazione critica dello storico Mazower nei confronti dell’antropologia. Questa disciplina sarebbe infatti responsabile di aver creato un’immagine della Grecia, soprattutto quella rurale, statica, immutabile e sostanzialmente a-storica. Il saggio tende sostanzialmente a differenziare il contributo degli antropologi nella descrizione ed analisi della realtà socio-culturale del paese ellenico. Da un lato si sostiene infatti che una parte degli studiosi – per ragioni inerenti alla disciplina stessa e per un’adesione più o meno consapevole ad una rappresentazione della Grecia dominante nel paese ellenico – hanno in effetti delineato una Grecia rurale legata a valori e relazioni sociali fortemente tradizionali e poco inclini al mutamento. Dall’altro si sottolinea come un gruppo di studiosi e studiose abbia invece provato a fare i conti con i sommovimenti sociali e politici che hanno profondamente mutato la realtà ellenica a partire dagli anni ’30 del secolo scorso fino agli anni successivi alla tragica conclusione della guerra civile. Non vi è dunque un’immagine antropologica della Grecia, ma più immagini, differenti ed anche alternative.

This paper leads off by recalling a critical observation made to anthropology by Mazower. According to the historian, such discipline would in fact be responsible for forging an image of Greece as a rural, static, unchangeable, and essentially out of history Country. Aim of this essay is to shed light upon the differences to be found in anthropologists’ descriptions and analysis of socio-cultural reality of Greece. On one side, I give account of how some anthropologists – for reasons lying in the nature itself of the discipline, and on an adhesion more or less conscious to an image of Greece which is dominant in that same Country – who have, in fact, conveyed the representation of a rural Greece, firmly tied to a highly traditional set of values and social relations, and very little inclined to change. On the other side, then, I refer to the work of a group of anthropologists who have tried to give account of the social and political transformations which have occurred in Greece in a time span going from the Thirties of last Century to the years just following the tragic outcome of the civil war: changes which have deeply transformed Greek reality. All this to show that there is not, in my view, one only anthropological image of Greece, but a variety of images, differing, and also opposing, one from the other.