Abstract
Sulla base di una ricerca che ha condotto nel 2001 all’allestimento di una mostra e di un volume sull’iconografia del presepio popolare toscano, il saggio traccia un bilancio della letteratura critica sul presepio popolare in Italia e dello stato delle collezioni museografiche. Entrambe sono piuttosto modeste, salvo che per poche aree, e, per la complessità dei problemi di metodo legati al concetto stesso di presepio ‘popolare’ e lo stato di dispersione dei reperti, consentono solo una approssimazione superficiale al tema. Alla scarsità di testimonianze si aggiunge inoltre il processo di contaminazione in atto nel revival commerciale del presepio, che appare in grado in breve tempo di rendere irriconoscibili per lo studioso le strutture portanti tradizionali dei presepi popolari regionali. Questi ultimi, a differenza del processo in atto che tende ad un astratto eclettismo o ad una discutibile esattezza filologica, conservavano in diversa misura a seconda delle varie regioni alcuni codici significativi dovuti alla reinterpretazione stratificata della tradizione letteraria e iconografica della Natività attraverso incroci col folklore e il teatro popolare.
The following essay is based on a fieldwork research conducted in 2001, producing the material on which an exhibition and a written publication on Tuscan popular nativity crèches have been based. This writing goes through scholarly production on the subject and then examines the actual state of museum collections. Both appear quite ‘poor’, with a few local exceptions, and therefore can only allow a superficial analysis of the issue, especially when considering the dispersion of related material and the complexity of methodological issues involved in the use of the concept of «popular» crèche. The patrimony of information on the subject is quite scarce, and the process of interference activated by current commercial revivals makes it harder for the scholar to clearly read the traditional structures of regional and popular nativity crèche. The latter — contrarily to the current process tending to picture an abstract eclecticism or a questionable philological correctness — used to embody to various extents, depending on the location, meaningful codes due to stratified reinterpretations of traditional literary and iconographical portraits of nativity, interacting with popular folklore and theatre ones.