Con un commento di Alessandro Simonicca
Abstract
L’articolo analizza la funzione del gioco nello sviluppo sociale ed emozionale dei bambini e segnala il bisogno di creare degli spazi destinati al gioco e all’interazione sociale nelle società avanzate. Nelle culture primitive, in cui non esiste un sistema educativo organizzato, il gioco, assieme alla narrazione dei racconti, è lo «strumento educativo» mediante il quale avviene la trasmissione culturale. I bambini imparano, giocando in maniera naturale, i valori, le norme e i modi di vita degli adulti (Propp, 1992). Le attuali condizioni socioeconomiche (calo della natalità, insularità della vita, mezzi di comunicazione, rischi per le strade delle città, ecc.) incidono, sin dall’inizio, la vita della nostra infanzia, impedendo spesso che il gioco si sviluppi liberamente. Di conseguenza, in maggior o minor misura, molti bambini hanno delle carenze sociali ed emozionali.
The present essay analyses the role of games in the social and emotional development of children and warns of the need to create spaces for playing and social interaction in advanced societies. In primitive cultures, where there is no organized educational system, games and story telling constitute the «educational instrument» through which cultural transmission is carried out. Through games and by playing in a natural way, children learn adults’ values, norms and way of life (Propp, 1992). Current socio-economic conditions (decrease in birth-rate, insularity of life, means of communication, city streets dangers and risks, etc.) mark our childhood from the very beginning, and in many instances prevent the free development of games and play. Consequently, albeit to a greater or lesser degree, a lot of children are displaying signs of social and emotional shortcomings.