Daniela Brighigni — Storia di una storia. L’archivio diaristico nazionale di Pieve Santo Stefano. Uno sguardo storico e antropologico

Abstract

Il testo non vuol essere esaustivo delle molteplici attività della Fondazione, bensì vuol delineare un percorso evolutivo iniziato nel 1984. L’Archivio, con la promozione della conservazione, della lettura, e di una pin capillare diffusione delle scritture autobiografiche di gente comune, rappresenta non solo il luogo istituzionale cui affidare i propri scritti, ma il mezzo con cui dare, a quelle stesse scritture, un’energia nuova. II sempre maggiore interesse del mondo accademico verso le narrazioni di sé, è l’espressione di come, nel tempo, il genere autobiografico sia stato rivalutato: una rilettura funzionale e necessaria della soggettività narrante e dell’oggettività narrata. La riscoperta di come memorie, diari ed epistolari possano contribuire ad una lettura antropologica, linguistica e sociale, oltre che storica, dell’evento cui partecipa il singolo, ma anche del pin ampio cambiamento sociale.

This essay is not intended to be exhaustive about all the multifarious activities of the Fondazione Archivio Diaristico Nazionale [National Foundation Archive of Memoirs]: it wishes, instead, to outline a development process that has begun in 1984. Not only does the Archive consist in the institutional site for people to entrust their personal writings, but it also represents the means through which those writings are given a new life. The ever-growing interest expressed by the academic world towards self-centered narratives is the signal of the revaluation of the autobiographic genre: a functional and essential re-reading of the narrating self as well as of the object of the narration. It means the rediscovery of how memoirs, journals, and epistolary can contribute to the anthropological, linguistic, social and historical reading of events as they are experienced by one self, but also as signals of broader social dynamics.