Piero Vereni — Nota. Aggregazione e disgregazione nella laografia greca e nella demologia italiana

Abstract

Partendo dalle riflessioni di Michael Herzfeld pubblicate in questo stesso numero, l’autore delinea la specificità degli studi demologici italiani in comparazione con il caso greco e la corrispondente divergenza tra Grecia e Italia per quanto riguarda l’intensità del sentimento nazionale. La canonica risposta che viene indicata per giustificare questa differenza (e cioè che la Grecia è sempre stata più uniforme dell’Italia dal punto di vista etnico) in realtà maschera la natura del problema, che è proprio la non necessità da parte degli studiosi italiani di «assolutizzare» le identità locali su un omogeneo sfondo nazionale. Il passaggio, avvenuto nel secondo dopoguerra, da una visione paternalista dei ceti rurali a un modello di analisi marxista delle classi subalterne non ha risolto l’incapacità della demologia italiana di pensare al «popolo» come un’unità nazionale e l’opposizione tra Nord e Sud, che era stata presentata come contrasto etnico tra ceppo celtico e ceppo italico, viene riletta (e non risolta) come conflitto tra Nord operaio e Sud contadino.

Following the article of Michael Herzfeld published in this issue, the author traces the distinctiveness of Italian Folklore Studies and compares them with the Greek case and the related difference of intensity between Greek and Italian nationalistic feeling. The conventional answer that is given to justify this difference (that’s to say that Greece has always been more homogenous than Italy from an ethnic point of view) masks the real problem: the necessity of Italian scholars to «emphasize» local identities to the extremes on a homogeneous national background. The shift from a paternalistic vision of the rural classes to a model of Marxist analysis of the subordinate classes, took place after the Second World War, though did not resolved the inability of Italian Folklore Studies to regard the «population» as a national unit; and the contrast between the North and the South, that was presented as an ethnic contrast between the Celtic breed and the Italic breed, is reread here (but not solved), as a conflict between the northern working class and the rural South.