Sophie Bobbé — La fabbrica dell’uccellino «top model». Un gioco sulla norma

Abstract

L’uccellino “coltivato” e “fabbricato” dall’allevatore amatoriale non è né un animale da compagnia né un animale da lavoro. Non corrisponde a nessuno dei criteri solitamente impiegati per qualificare l’animale tenuto in cattività e gestito dall’uomo. Il bricolage della natura in cui si iscrive questa attività (selezione degli individui, creazione e fissazione delle nuove linee genetiche, ibridazioni, conservazione dei capostipiti di linee genetiche delle specie in via di estinzione) ci porta a esaminare le pratiche e le tecniche di questo allevamento e a interrogarle riguardo alle classificazioni in uso per pensare il nostro rapporto con l’animale. Parole chiave: allevamento, uccello, antropologia, natura, domestico, selvatico.

The bird that is «cultivated» and «produced» by non professional breeders is neither a domestic animal nor a workmate. It does not correspond to any of the criteria in use to qualify animals that are held captive and taken care of by men. The bricolage of nature to which such an activity pertains (selection of individuals, creation and fixing of new genetic lines, hybridization, preservation of the roots of endangered animals’ genetic lines) leads us to an analysis of practices and techniques linked to this breeding, and to interrogate them with respect to classifications in use to designate our relationship with animals. Key words: breeding, bird, anthropology, nature, domestic, wild.