Alessandro Olschki — Per un amore

Abstract

Quarta e ultima nella discendenza dei cani ‘di casa’ che hanno accompagnato la vita di Alessandro Olschki, la bracchetta Albarella è l’oggetto di questa breve memoria. Uno scritto intimo e personale che lui stesso definisce ‘un inno di dolore’ per la scomparsa del cane molto amato. Le impressioni vivide degli ultimi e sofferti giorni di malattia dell’animale lasciano spazio alla rievocazione di una convivenza durata tredici lunghi anni, densi di un’intensa comunicazione quotidiana, e di abitudini condivise, anche oltre la caccia, negli spazi domestici, in quelli del lavoro. La morte dell’amata Albarella lascia un vuoto inconsolabile e intense meditazioni sulla vita e sulla morte.

Fourth – and last – in the genealogy of hunting dogs that have accompanied Alessandro Olschki’s life, the Kurzhaar Albarella is the object of these brief memories. It is an intimate and personal writing that he himself describes as a ‘‘hymn of sorrow’’ for the loss of the very loved dog. The vivid impressions of the last and suffered days of the animal leave space also to the recollection of a cohabitation that lasted thirteen long years, and that was dense for its intense daily communication and shared habits that went beyond hunting activity: to domestic spaces, to those of work. The loss of loved Albarella leaves an inconsolable emptiness and intense meditation on life and death.