Abstract
Il testo indaga il tema dell’atteggiamento nei confronti del futuro nella prima età moderna prendendo spunto dalle teorie di Lucian Hölscher e Reinhardt Koselleck, i quali individuavano il manifestarsi di una fiducia nel futuro come campo d’azione determinabile solo a partire dalla fine del XVIII secolo. L’autore discute questa tesi senza volerne negare la validità, ma piuttosto per ridimensionarne la schematicità, facendo osservare come fin dal Rinascimento esistesse un ‘‘senso pragmatico del futuro’’ che garantiva la possibilità di intervenire sugli esiti delle azioni presenti. In particolare Burke mette in evidenza la continuità della fiducia nella possibilità di anticipare il futuro durante la prima età moderna nei dominii della politica e del commercio almeno a partire dal XVI secolo.
The essay deals with the early Modern Age’s attitude about the future. It draws on the theories of Lucian Hölscher and Reinhardt Koselleck, who both interpreted the emergence of confidence in the future as a field of action to be identified only from the end of XVIII Century on. The author discusses such a thesis not to negate its validity, but to put its schematic nature into perspective. Since the Renaissance, it is observed, a ‘‘pragmatic sense of the future’’ has existed, guaranteeing the possibility to intervene on the outcomes of present actions. In particular, Burke calls attention to the continuity, throughout the early Modern Age – at least starting from the XVI Century –, of a sense of confidence, in the spheres of politics and trade, about the possibility to anticipate the future.