Abstract
Attraverso una comparazione tra casi diversi, viene messa in luce la produzione di ‘‘comunità genetiche immaginate’’, nuova dimensione identitaria basata sulla genetica. L’articolo approfondisce in particolare il caso del ‘‘Parco Genetico del Cilento e del Vallo di Diano’’ (PGCVD), progetto di ricerca genetica su ‘‘popolazioni isolate’’ del Cilento. L’obiettivo di questo progetto di ricerca è individuare le relazioni esistenti tra malattie e geni mediante l’analisi incrociata di dati genealogici, medici e genetici. Per fare questo, gli scienziati coinvolgono attivamente le popolazioni e le istituzioni locali con il risultato inatteso che esami medici, ricerche genealogiche, analisi del DNA, risultati scientifici, iniziative pubbliche, personale locale, scienziati attivi sul territorio e articoli sui giornali vengono interpretati come un patrimonio locale collettivo. Lo stesso progetto scientifico in sé è divenuto, per i locali, il fulcro di una nuova rappresentazione delle comunità dove le persone parlano di se stesse da una ‘‘prospettiva genetica’’. Nell’articolo vengono descritti i luoghi, le attività e i protagonisti di vicende in cui politica e scienza producono fenomeni culturali originali quali la ‘‘patrimonializzazione del DNA’’, una formula coniata dall’autrice che mette in luce le declinazioni e le appropriazioni locali della narrativa e delle pratiche della genetica.
Through the comparison of different case studies, the essay highlights the production of ‘‘genetic imagined communities’’: a new dimension of identity, based on genetics. The author focuses on the case of the ‘‘Parco Genetico del Cilento e del Vallo di Diano’’ [Genetic Park of Cilento and Vallo di Diano] (PGCVD): a project of genetic research on the ‘‘isolated populations’’ of Cilento. Through the cross analysis of genetic, medical, and genealogical data, such research project aims at discovering the interrelations between diseases and genes. For such purpose, scientists actively involve local populations and institutions, with the unexpected consequence that medical exams, genealogical research, DNA analysis, scientific results, public events, local personnel, scientists working in the area, and newspaper news are interpreted as a collective local heritage. For the locals, the scientific project itself has become the core element of a new representation of the communities, where people speak of themselves from a ‘‘genetic perspective’’. The essay describes the sites, the activities, and the protagonists of events where politics and science produce cultural phenomena such as the ‘‘patrimonializzazione del DNA’’ [transformation of DNA into heritage], an expression the author created so to shed light on the local variants and appropriations of genetics narrative and practice.