Alessandro D’Amato — Il carteggio Pettazzoni-Toschi e il II Congresso nazionale delle tradizioni popolari – Udine 1931. Con un saggio inedito di Raffaele Pettazzoni in appendice

Abstract

L’accesso alle carte d’archivio consente la ricostruzione di eventi determinanti nella storia delle discipline demo-etno-antropologiche. Nel caso del carteggio Pettazzoni-Toschi, esso è quasi interamente incentrato sull’organizzazione del II Congresso nazionale delle tradizioni popolari (Udine, 1931): un evento di cui, tra l’altro, non ne furono mai pubblicati gli atti. Il ritrovamento di tali documenti può rappresentare un importante passo in avanti nella ricostruzione di una fase storico-disciplinare ancor oggi poco conosciuta e difficilmente decrittabile, a causa del controllo ideologico e accademico esercitato, in quegli anni, dal regime fascista. La pubblicazione delle carte in oggetto (compresa l’inedita relazione di Pettazzoni al Congresso) consente, così, di approfondire gli interessi sviluppati dai due studiosi per l’occasione e di individuare quali istituzioni furono coinvolte nell’evento e quali trame, di conseguenza, furono messe in atto. Inoltre, il carteggio Pettazzoni-Toschi permette di far luce sui contrasti ideologici ed epistemologici attorno ai quali si giocò gran parte dell’attività demo-etno-antropologica italiana dell’epoca.

The access to the archives charters allows the reconstruction of events determining in the history of the demo-ethno-anthropological disciplines. In the case of the Pettazzoni-Toschi correspondence, it is almost entirely centred on the organization of the Second National Congress of the popular traditions (Udine, 1931): an event, moreover, whose relative acts, have never been published. Finding such documents can represent an important step forward in the reconstruction of a historic-disciplinary phase which is not well known still today and decrypted with difficulty, due to the ideological and accademic control exerted, in those years, by the Fascist regime. The publishing of the charters in object (including the unpublished Pettazzoni’s report on the Congress) allows, therefore, a close examination of the interests developed by the two experts for the occasion, the identification of the institutions which were involved in the event and which plots were carried out. Moreover, the Pettazzoni-Toschi correspondence allows us to show up the ideological and epistemological contrasts around which great part of the Italian demo-ethno-anthropological activity of the time was played.