Emanuela Rossi — Carlo Piaggia, italiano d’Africa

Abstract

Questo testo, realizzato nell’ambito della borsa di studio «Gastone Venturelli» assegnata nel 2003 dal Centro Tradizioni Popolari della Provincia di Lucca, è dedicato al lucchese Carlo Piaggia (1827-1882) che più volte si recò in Africa. Egli ha lasciato diverse testimonianze dei suoi viaggi: le sue memorie, i suoi articoli e le sue collezioni di oggetti. Nel testo si considera come la figura di Piaggia sia stata valorizzata soprattutto in ambito locale, da persone e istituzioni lucchesi, e come un tratto della sua biografia, l’essere cioè nato in un contesto rurale, sia stato isolato ed utilizzato dagli studiosi per spiegare il suo essere un viaggiatore anomalo, facilitato per nascita nella comprensione degli indigeni con cui venne in contatto nei suoi viaggi. Piaggia, se per certi versi si presenta come un viaggiatore anomalo rispetto ad altri suoi connazionali, tuttavia con questi condivide il momento storico in cui la loro storia di viaggio è ambientata. Siamo nel periodo in cui le scienze umane si stanno lentamente affermando nel panorama italiano e nel tempo porteranno alla nascita dell’antropologia culturale.

This essay was written for the scholarship «Gastone Venturelli», awarded in 2003 by Centro Tradizioni Popolari della Provincia di Lucca [Centre for Popular Traditions of the Province of Lucca]. It is dedicated to Carlo Piaggia from Lucca (1827-1887), who often traveled to Africa, and left us many testimonies of such journeys: memoirs, essays, and collections of objects. The essay focuses on the way his figure has been promoted, mainly locally, by individuals and institutions. One specific feature of his biography, that of having been born in a rural context, has been singled out and utilized by scholars as a means for explaining his being an anomalous traveler: aided, by birth, in the understanding of the indigenous people he came into contact with. However, if Piaggia may appear as an anomalous traveler, when compared to some of his countrymen, he nonetheless shared with them the same historical moment. Those where the times when the human sciences were slowly gaining affirmation on the Italian scene, and when, eventually, cultural anthropology was born.