Torunn Selberg — Celebrazioni della località. Feste nella Norvegia di oggi

Abstract

Questo articolo affronta la modalità in cui il piano narrativo viene oggi ritualizzato in due diverse feste della Norvegia contemporanea. I racconti sono relativi a due aree periferiche: la piccola isola di Selja, sulla costa nord-occidentale, e la Foresta Finnica, al confine tra Norvegia e Svezia. Selja vanta una storia che risale al medioevo ed è legata alla leggenda di una Santa che fece del luogo una meta di pellegrinaggio fino alla Riforma. La leggenda ed il passato stesso dell’isola in quanto meta di pellegrinaggi sono stati ritualizzati tramite la rivitalizzazione di una festa dedicata alla Santa, nel giorno della sua ricorrenza, che risale al medioevo. La festa della Foresta Finnica, invece, nasce negli anni Settanta e il repertorio narrativo che è oggetto di ritualizzazione, in questo caso, è centrato sul passato della regione che fu luogo di arrivo di una immigrazione finnica nel corso del 18° secolo. L’articolo mette a fuoco i racconti e le narrazioni che sono oggetto di ritualizzazione nel corso delle due feste, come questo piano narrativo dialoghi con discorsi e altre «narrative» circolanti molto oltre i confini dei due luoghi e come, infine, tale dialogo riesca a dare a queste due località remote, un posto riconoscibile nel discorso globale.

This article discusses how place narratives are being ritualized in two festivals in modern Norway. The narratives are tied to two peripheral places in Norway, the small island of Selja on the Northwestern coast and the Finn Forest in the borderland area between Norway and Sweden. Selja has a history going back to medieval times, and a Saint’s legend is tied to the place that made it a pilgrimage island until the Reformation. The legend and the island’s past as a pilgrimage destination are being ritualised in a revitalization of the saint’s feast day dating back to medieval times. The festival in the Finn Forest dates back to the seventies and the narratives being ritualised are tied to the area’s past as a place for Finnish immigration during the 18th century. A focus in the article is the narratives that are being ritualized in the festivals, and also how these narratives stand in dialogue with narratives and discourses far beyond the borders of the two places, and how this dialogue give these remote sites a place in global discourses.