Francesco Bachis — Il posto dei marocchini: confini simbolici e conflitto in un piccolo paese del centro Sardegna

Abstract

L’estrema dispersione in piccoli centri delle migrazioni dal Marocco in Sardegna sembra fornire un qualche contributo a frenare lo spopolamento delle zone interne. Alcuni di questi immigrati si sono stabiliti da oltre vent’anni in una fascia di piccoli e medi comuni del centro Sardegna e vi praticano quasi esclusivamente il commercio ambulante. In uno di questi piccoli centri, Sadali, diventato quasi un esempio di «integrazione» per la pacifica convivenza dei migranti e dei nativi, l’assunzione di un mediatore culturale da parte della amministrazione provinciale porta a qualche episodio di intolleranza. La rottura di un confine simbolico, nel mutare delle condizioni sociali dei migranti più giovani, genera problemi sia da parte dei nativi che da parte dei migranti.

The extreme dispersal across small towns of migrations from Morocco to Sardinia seems to give a sort of help in order to stop the depopulation of inner areas. Some of these immigrants have been living for over twenty years in a strip of small and medium centers of Central Sardinia and work there just only as pitchmen. Sadali, one of these small towns, has turned into an example of “integration” because of the peaceful cohabitation of immigrants and people born there. Nevertheless, the recruitment of a cultural mediator by the provincial authority has caused some cases of intolerance. The break of a symbolic border, as far as the social conditions of younger immigrants have been changing, is the reason of some problematic issues evoked both by the people born in Sadali and by the immigrants.