Abstract
Nuove cittadinanze è una delle espressioni più ricorrenti negli studi sulle migrazioni per definire quella condizione sociale e culturale che sembra oggi surderterminare la vita delle comunità migranti e post-migranti nelle città europee. Spesso, sottolineare l’emergere e l’auto-affermazione di queste nuove forme di cittadinanza ha come obiettivo principale il mettere l’accento sia sulla condizione globale, transculturale e multiculturale che caratterizza ormai i nostri spazi urbani in un modo irreversibile, sia l’implosione definitiva dell’idea moderna di cittadinanza. Tuttavia, i discorsi su queste presunte nuove forme e pratiche di cittadinanza, benché pronunciati da prospettive politiche progressiste, rimangono sovente intrappolati all’interno di un approccio eccessivamente culturalista alla questione della politica delle migrazioni. Non riescono a mettere a fuoco in modo efficace la dimensione strettamente materiale attraverso cui stanno emergendo queste nuove cittadinanze. Per questo motivo, propongo qui la nozione di “cittadinanze postcoloniali” per definire queste nuove “pratiche costituenti” di cittadinanza. La testi centrale di questo saggio è che tale nozione ci consente di comprendere meglio qual è la vera posta in gioco oggi in Europa attorno alla questione della cittadinanza.
New citizenships are a common topic in reference to a social and cultural condition that seems to overdetermine migrant and post-migrant comunities in european cities. Usually the main objective in stressing the emerging and the self-affirmation of these new citizenships is to focus on both the multicultural, the transcultural or the global condition that in an irreversible way characterizes our european urban spaces but also the definitive implosion of the national, modern idea of citizenship. However, current discourses about these alleged new forms and practices of citizenship, although expressed from progressive political perspectives, usually remain trapped within an extremely culturalist approach to the politics of migration. They cannot focus in an effective way the material dimension through which these new citizenships are emerging. For this reason I propose the notion of “postcolonial citizenships” to name these constituent practices of citizenship. The principal aim of this essay is to suggest that this notion lets us understand better what is really at stake nowadays, in Europe, in the question of citizenship.