Lia Giancristofaro — Appunti «oltre il folklore»: dalla oralità alla neo-oralità in network

Abstract

Il saggio racconta un’esperienza di comunicazione televisiva effettuata in Abruzzo tra il 2009 e il 2010, esperienza dalla quale è scaturito un coinvolgimento dell’A. del network telematico correlato al tema dei proverbi e delle tradizioni popolari regionali, ed una conseguente partecipazione osservante nel campo «web» e «neo-oralità». La presente esperienza etnografica innanzitutto costituisce una conferma diretta dell’esistenza di una domanda pubblica «di antropologia», ossia di una disciplina olistica che attualizzi il passato e decifri certe complessità del presente che coinvolgono la vita comunitaria. Inoltre, accenna al senso della paremiologia nel folklore contemporaneo e al ruolo del folklore televisivo «performato» come agente di aggregazione di comunità telematiche, con conseguente osservazione della neo-oralità nel network e delle associazioni telematiche. La questione più approfondita è l’atteggiamento dell’utente in rete, che è più simile a quello di un consumatore che non a quello del membro di una vera comunità: tale elemento rende la rete, dunque, un non-luogo, malgrado le communities analizzate sembrino in apparenza trovare nel web, attraverso il folklore, l’espressione ideale per aspetti intimi come il linguaggio empatico, l’appartenenza culturale e locale, le storie personali e familiari. In ultima analisi, si pone un problema di metodo inerente al «fare antropologia oggi», essendosi l’osservazione condotta in base all’analisi delle conversazioni scritte individuali e di gruppo (chat e messaggi), ossia una sorgente «naturale» di informazioni di neo-oralità; in conclusione, però, l’impatto della funzione telematica del social network risulta ridimensionato rispetto alla socializzazione che attualmente coinvolge la maggior parte delle persone.

The text is offered as a descriptive and interpretative reading of the public communication in cultural anthropology through the mass media. The text presents a regional case-study concerning the Abruzzi: the author lead and performed as actor in RAI telecast about the Abruzzi folklore from 2008 to 2011, with topic on regional proverbs pronounced in the local dialect and commented by the social and cultural anthropology means. The telecast both makes visible the regional folklore and the cultural anthropology through a successful regional audience (38%). In the same time, the author interfaces with the audience and continues its investigation into synchronous folklore through personal contacts and both digital (the web), noting that into the “webness” (reading De Kerckhove) the roles of subordinate relations are not so granted as it happens in the television communication (reading Popper). Exploiting the escalation from the universities to the theatre and the television, from writing papers to the digital writing into the web communities, the author is allowed to analyze the Abruzzi as “cybernetic society” not geographically located and both composed of marginal becoming communities. This experience concludes by opening a new space for the discussion of the ethnographic communication trough the mass media and both expects results of improved interactions between the anthropologist and the audiences, because the ethnography allows to follow the social actors when they are called to set up – and act – the cultural communities.