Frantz Fanon e Raymond Lacaton — Condotte di confessione in Africa del nord

Abstract

RIASSUNTO – SUMMARY Le perizie psichiatriche praticate nell’Algeria coloniale in ambito giuridico rivelano tutta la complessità del ruolo del medico in quel contesto. La confessione o la negazione della propria colpa da parte degli imputati presuppone un riconoscimento reciproco dell’istituzione da parte dell’indagato e viceversa dell’individuo da parte del gruppo. Di fronte a una negazione di una colpa evidente il perito si trova nella posizione di non poter produrre una diagnosi dell’atto criminale. Come deve comportarsi lo psichiatra di fronte a un problema che sembra eccedere il proprio sapere? La “verità” di tale condotta è veramente alla portata del dispositivo psichiatrico? Questa situazione paradossale è frutto di una contraddizione politica costitutiva dello Stato coloniale: la coesistenza di due mondi sociali che si escludono. Il ricorso alla nozione di “menzogna” o alla diagnosi di “demenza” sembra non cogliere il dato politico e etico al cuore del contratto sociale coloniale: il mancato riconoscimento del mondo del colonizzato da parte delle istituzioni coloniali.

Psychiatric evaluation for judicial purposes carried out in colonial Algeria reveals in its entirety the complexity of the role of the physician within the colonial context. An act of confession or denial of guilt by the subject presupposes recognition of the authority by that individual and vice versa. Faced with denial of obvious guilt the psychiatrist is in the situation of being unable to make a diagnosis of the offence; but how should he/she act when dealing with a problem that is beyond his/her knowledge? Does the “truth” of certain behaviours really lie within the scope of psychiatry? This paradoxical situation is the outcome of a political contradiction inherent to the colonial state: the co-existence of two mutually exclusive social set-ups. The notion of “mendacity” or the diagnosis of “dementia” seems not to comprise what is politically and ethically basic to the colonial social contract: the non-recognition of the world of the colonized by the colonizing authorities.