Abstract
A Tübingen, la storia della Volkskunde e del relativo istituto, il Ludwig-Uhland-Institut für empirische Kulturwissenschaft, nei decenni del dopoguerra corrisponde sostanzialmente al percorso scientifico di Hermann Bausinger. Egli ha gradualmente liberato la disciplina dalle implicazioni ideologiche del nazionalsocialismo, l’ha resa indipendente dalla germanistica, e l’ha decisamente orientata ai metodi e teorie delle scienze sociali. Ciò ha significato un mutamento radicale di prospettiva. Le ricerche non hanno più avuto come tema esclusivo i relitti del passato, ma, in un approccio interdisciplinare, l’analisi critica della realtà socioculturale circostante, del presente, anche nei suoi aspetti apparentemente insignificanti, la comprensione della vita di ogni giorno intesa come esperienza storica, culturale. Ancora oggi, da professore emerito, i tanti scritti che Bausinger continua a pubblicare costituiscono ulteriori stimoli al rinnovamento scientifico della disciplina.
In Tübingen, the history of Volkskunde and of its dedicated Institution (the Ludwig-Uhland-Institut für empirische Kulturwissenschaft) in the postwar decades basically corresponds to that of Hermann Bausinger’s scientific endeavors. He gradually freed the discipline from the ideological implications of National Socialism, distinguished it from Germanistics, and strongly guided it towards the theories and methods of the social sciences. Consequently, the perspective of the discipline changed radically. From then on, research did no longer focus exclusively on the relics of the past, but applied an interdisciplinary approach to the critical analysis of the surrounding socio-cultural reality: to the present, apparently meaningless aspects of daily life included, and aimed to comprehend it as an historical and cultural experience. Even today, when he is professor emeritus, the many writings he still publishes continue to stimulate the renewal of the discipline.