Abstract
Attraverso l’esperienza di alcuni terreni etnografici tra Francia ed Italia, la Toscana e la Alpi, questo scritto riflette sul potenziale del racconto e della biografia orale sia come fonte conoscitiva che come oggetto patrimoniale coinvolto in processi di valorizzazione. In particolare, si è cercato di illuminare la relazione tra progetti di ricerca territoriale, progetti espositivi e processi di archiviazione delle fonti della ricerca etnografica. In relazione allo svilupparsi della nuove tecnologie e del web, alle possibilità di uso sociale e conoscitivo delle fonti orali sia nell’ambito di processi di patrimonializzazione e condivisione dei materiali della ricerca con le comunità culturali, che nell’ambito dei suoi usi possibili per la comunità scientifica. Cosa può diventare un’intervista antropologica digitalizzata, archiviata e catalogata? Quale il potenziale di questi documenti sonori e della loro versione scritta in progetti di museografia partecipativa? Come può il web offrire nuove possibilità a queste fonti inserendole in un sistema internazionale di dialogo tra archivi? Questo panorama modifica le responsabilità e le possibilità del ricercatore produttore di fonti e raccoglitore di voci, impegnandolo in una diversa considerazione del suo mestiere al servizio di progetti di società.
Through the experience of some ethnographic fields between France and Italy, Tuscany and the Alps, this paper reflects upon the potential of oral history and biography both as cognitive sources and as heritage assets contributing to the processes of improving the cultural values. In particular, we try to clarify the relationship between regional research projects, exhibitions and archiving processes of the sources of ethnographic research. This in relation to the development of new technologies including the web and to the social and cognitive potential use of oral sources in the capitalization and sharing of research materials with cultural communities and within their possible uses for the scientific community. What can become an anthropological interview once recorded, stored and catalogued? What is the potential of these audio recordings and their written versions within projects of participatory museography? How can the web offer new opportunities to those sources by including them in a global system of dialogue between archives? This view changes the responsibilities and possibilities of the researcher producer of sources and collector of voices, engaging him in a quite different consideration of his work to the benefit of societal projects.