Abstract
Il saggio intende sottolineare la rilevanza antropologica del libro più noto di Antonio Pigliaru, La vendetta barbaricina come ordinamento giuridico (1959), mostrandone alcune affinità metodologiche con il Saggio sul dono di Mauss. L’autore sostiene che, così come affermato da Alain Caillé per Mauss, è possibile individuare il funzionamento di una sorta di «terzo paradigma» anche all’interno della ricerca di Pigliaru sulla vendetta nella Sardegna tradizionale. Evidenziare questo aspetto del suo libro ci consente anche di guardare in modo innovativo al perdurante, ma spesso sterile, dibattito concernente la più corretta collocazione disciplinare – diritto o antropologia – del contenuto della sua opera più importante.
This paper aims to stress the anthropological relevance of La vendetta barbaricina come ordinamento giuridico (1959), the most famous Antonio Pigliaru’s book, by showing some methodological affinities with Mauss’s Essai sur le don. The author maintains that, exactly as it was affirmed by Alain Caillé in this latter case, it is possible to single out a sort of “third paradigm” operating in Pigliaru’s analysis of vendetta in traditional Sardinia. To emphasize this feature of Pigliaru’s book also allows us to throw a fresh look at the lasting but often unprofitable debate concerning the most appropriate label – Law or Anthropology – for defining the subject of his most important work.