Abstract
Secondo un vecchio adagio, anziani e biblioteche, nelle culture tradizionali, corrispondono gli uni alle altre. A Kuna Yala, dove prospera tra gli specialisti rituali l’uso di accumulare libri di conoscenze esoteriche, quel che appariva (anche a molti etnografi e altri studiosi) come il più classico degli schemi oralità/scrittura si rivela essere una situazione molto più complessa, in cui il processo di mercificazione s’incarna inaspettatamente nei Recordes, i quaderni degli specialisti rituali, rendendoli simboli – e contenitori materiali – sia del sapere esoterico tradizionale che di decenni di sottile cambiamento culturale.
According to an old saying, elders and libraries are, in traditional cultures, one and the same. In Kuna Yala, where the habit of keeping libraries of esoteric knowledge thrives among ritual specialists, what appeared to be (even to ethnographers and scholars) a simple and stereotypical literacy/orality frame reveals itself as a much more complex scenario, where the process of commodification finds an unexpected embodiment in the materiality of the Recordes, the ritual specialists’ notebooks, turning them into symbols – and receptacles – of both traditional esoteric knowledge and decades of subtle cultural change at the same time.