Abstract
Il saggio è basato su una etnografia della memoria realizzata dal 2002 al 2010 a Sant’Anna di Stazzema, comunità tristemente famosa per la strage eliminazionista perpetrata dai nazifascisti il 12 agosto 1944. Le vittime civili, donne, bambini e anziani, furono circa quattrocento. Malgrado ciò fino al 2007 nessuna verità giuridica e storica fu accertata. Per osservare e interpretare il processo culturale di trasmissione che, dal 1944 a oggi, ha caratterizzato le memorie private, la ricerca si è concentrata sugli antagonismi che hanno diviso la piccola comunità martire durante la lunga elaborazione del lutto. Il fulcro del saggio verte intorno a questi conflitti: le argomentazioni, le alleanze e le negoziazioni tra i soggetti coinvolti, i membri della comunità portatrice del lutto e la comunità nazionale; tutti egualmente coinvolti nella costruzione di una identità politica nazionale entro un rinnovato contesto europeo e internazionale. Il punto di partenza è la nascita del museo storico della Resistenza in Toscana, inaugurato a Sant’Anna nel 1991. L’obiettivo è ricostruire la biografia della comunità martire attraverso le relazioni tra il museo, le vittime e la rappresentazione pubblica del loro passato traumatico.
This essay is based on an ethnographic study of memory carried out between 2002 and 2010 in Sant’Anna di Stazzema. The area is sadly known as the first in which the Nazi’s exported their eliminationist strategy, which they had already applied in Eastern Europe. Almost four hundred people died, particularly children, women and the elderly. Nonetheless, there was no historical and legal acknowledgement until 2007. To observe and interpret the process of cultural transformation that, from 1944 to today, has distinguished the transmission of private memories, the research concentrated on the antagonistic discourse that divided the small martyr community during the long elaboration of the trauma. The fulcrum of the essay lies in these frictions: the arguments, alliances, and compromises amongst the subjects involved, the members of the community that bore this grief, and the national community. All were equally invested in the politics of Italian identity construction, within a renewed European and international context. The starting point is the opening of museum of resistance in Tuscany, inaugurated at St.Anna in 1991. The goal is reconstructing the martyred community biography through the relationship between museum, victims and the public representation of their traumatic past.