Fabio Dei — La demologia come scienza normale? Quarant’anni di Cultura egemonica e culture subalterne

Abstract

Cultura egemonica e culture subalterne di A.M. Cirese (1973) è stato un diffuso manuale, ma al tempo stesso il testo paradigmatico della demologia – vale a dire il rinnovato campo di studi sulla cultura popolare basato sul pensiero di Gramsci e di De Martino. Analizzando il popolare nei termini di una teoria delle classi sociali, la demologia rompe decisamente con i precedenti indirizzi positivistici. Tuttavia, Cirese è interessato al tempo stesso a istituire una continuità con la tradizione di studi folklorici, sulla base della identità dell’oggetto di studio (i generi del folklore contadino). Ciò lo porta a imbattersi in una difficoltà: la demologia non riesce infatti ad adeguare le proprie categorie ai mutamenti storici, con la scomparsa del folklore contadino e la diffusione della cultura di massa. Ciò determina il suo progressivo abbandono, anche da parte degli studiosi provenienti dalla scuola ciresiana. L’articolo indaga le ragioni di questa crisi, e si chiede se non sia possibile rivitalizzare la demologia tornando alla originaria impostazione gramsciana del rapporto tra piano egemonico e subalterno della cultura.

A.M. Cirese’s Cultura egemonica e culture subalterne (1973) was (and still is) a popular handbook, but at the same time the paradigmatic manifesto of demology – i.e. the post-war renewed field of studies on popular culture based on the thought of Gramsci and De Martino. Analyzing the popular in terms of a theory of social classes, demology resolutely breaks with previous positivistic studies. However, Cirese is concerned at the same time to establish a continuity with the tradition of folklore studies: continuity based on the identity of the object of study (the genres of peasant folklore and oral tradition). This leads him to run into a problem: demology seems not able to adjust its categories to historical changes, with the disappearance of peasant folk and the spread of mass culture. This determines its progressive abandonment, even by scholars from Cirese’s school. This paper investigates the reasons for this crisis, and wonders whether it would be possible to revitalize Italian demology coming back to the original Gramscian setting of the relationship between hegemonic and subaltern cultural moments.