Abstract
![]()
L’articolo ricostruisce i rapporti di A.M. Cirese con gli studi folklorici e antropologici nell’area del Nordest italiano del secondo dopoguerra. È l’occasione per discutere alcuni capitoli poco noti della storia di queste discipline: in particolare, i rapporti forti tra studiosi italiani, croati, sloveni, austriaci e svizzeri che nel 1956 danno vita a Lubiana al gruppo di studio ‘Alpes Orientales’. Successivamente, negli anni ’60, la tematica della cultura subalterna arriva a Trieste per mezzo di Giuseppe Petronio, che consolida in quella università gli insegnamenti antropologici in una prospettiva assai prossima a quella della nuova demologia.
![]()
This paper analyses folkloric and anthropological studies in the Italian Northeast after World War II, and their relations with A.M. Cirese’s work. The author discusses some little-known chapters in the history of these disciplines: in particular, he stresses the strong relationships between Italian, Croatian, Slovenian, Austrian and Swiss scholars, which in 1956 give rise in Ljubljana to a study group called ‘Alpes Orientales’. Later, in the 60s, the issue of subaltern culture is brought to Trieste by Giuseppe Petronio; he consolidates anthropological teachings in that University in a Gramscian mood, close to the perspective of the new Ciresian demology.