Cristina Papa e Alexander Koensler — Che cosa richiede il cambiamento? Percorsi post-gramsciani per un’etnografia politica della contemporaneità

Abstract

Fino a che punto si possono estrapolare e adattare i pensieri di Antonio Gramsci a contesti diversi? Quali sono le figure di Gramsci che vengono chiamate in causa nei vari contesti? Di fronte a queste domande, questo articolo si interroga sul contributo del pensiero gramsciano relativo alla comprensione e trasformazione delle condizioni del presente. Gli autori delineano nuove possibilità di sviluppo per gli studi demologici a partire da aspetti dell’opera di Gramsci rimasti in ombra sulle tematiche del conflitto, della localizzazione del potere e degli agenti della trasformazione, ma anche a partire dalla lettura che ne hanno fatto alcuni studiosi all’interno dei Subaltern Studies e dei Cultural Studies. In conclusione si sottolinea l’importanza di una riflessione critica e sistematica sui limiti e le possibilità della trasferibilità del pensiero gramsciano ad altri contesti, compreso quello attuale.

Until which point is it possible to extrapolate and adopt Gramsci’s thought into different contexts? What are the different images of Gramsci that different scientific and public contexts employ? Taking up these questions, this article questions the contribution of Gramsci’s thought in order to make sense of the understanding and transformation of contemporary socio-political conditions. In particular, the authors define new potential for Folkloric Studies, focalizing on some aspects that remained often in shadow with regard to the analysis of conflict, the localization of power and agents of political change, but also with regard to the way how Gramsci’s thought has been interpreted in Subaltern Studies and Cultural Studies. In conclusion, the authors underline the need of a critical and systematic ref lection about the limits and potentials of the transferability of Gramsci’s thought in other contexts, including the contemporary one.