Stefano Pipi — «Un’etnologia sui generis»: Alberto Carlo Blanc

Abstract

Il presente saggio si propone di fornire un breve excursus sull’attività scientifica di Alberto Carlo Blanc (1906-1960). Blanc fu professore di Etnologia dal 1939 (succedendo a Pettazzoni), di Paletnologia e di Paleontologia Umana all’Università di Roma. Noto soprattuto per la scoperta del cranio neandertaliano del Circeo, da lui interpretato quale prova di cannibalismo rituale, Blanc formulò una nuova teoria riguardo l’evoluzione culturale (‘etnolisi’), basata sul’idea di ‘evoluzione per segregazione’. Con il successivo Cosmolisi egli integrò i concetti già espressi con le acquisizioni della genetica, affermando l’idea di una finalismo nell’evoluzione psichica dell’uomo. I lavori etnologici di Blanc ebbero un impatto modesto e una ricezione travagliata e non esente da critiche. Nonostante l’ampia fama raggiunta all’estero, in Italia egli soffrì un certo isolamento accademico, acuitosi dopo la scissione dell’Istituto italiano di paleontologia umana nel 1953.

This work aims to provide a brief excursus into the scientific activity of Alberto Carlo Blanc (1906-1960). Since 1939, Blanc taught ethnology (succeding to R. Pettazzoni), palethnology and human paleontology at the University of Rome. His fame rests mainly on the finding, in 1939, of the Circeo Skull, and on its interpretation as evidence of ritual cannibalism among neanderthals. Blanc advanced a new theory about the cultural evolution and development (‘ethnolysis’), based on the original concept of ‘evolution by segregation’. In his later work Cosmolisi Blanc broadened his theory by applying it to genetics, and expressed the idea of a finalism in human psychic evolution. Blanc’s ethnological theories had a modest impact, and suffered some major criticism. Despite his wide international fame, in Italy Blanc went through some kind of academic isolation, especially after the division of the Istituto Italiano di Paleontologia Umana, in 1953.