Abstract
La figura del trickster è ben conosciuta pressoché in tutte le tradizioni culturali in giro per il mondo, anche nelle culture rom col personaggio del beng (diavolo), come nel contesto mediterraneo e balcanico. Ma l’argomento dell’articolo riguarda la trasformazione degli Zingari stessi in trickster, che può essere dimostrata con tre esempi: 1) la figura dello Zingaro nella letteratura italiana del Rinascimento; 2) quella degli Zingari nel poema romeno Ţiganiada, dei primi dell’Ottocento e 3) quella dello Zingaro dell’etnografia del Novecento. Si tratta di figure che rimandano al bricoleur di Lévi-Strauss o ad un’entità inconfigurabile comparabile ai numeri irrazionali della matematica.
The figure of trickster is well known to all folklore traditions round the world, even among Romani speaking groups as beng (devil) like in the Mediterranean and Balkan context. But the focus of the article concerns the transformation of Roma and other Gypsies themselves into tricksters, which can be shown in three examples: 1) Gypsies in the literature of the Italian Renaissance, 2) Gypsies in the Rumanian Ţiganiada of the early 19th century and 3) the Gypsy cliché in the ethnography of the 20th century, which comes near to the bricoleur of Lévi-Strauss or to an indefinable entity comparable with the irrational numbers in mathematics.