Manuela Tassan — Metamorfosi dei corpi e ‘corpo aperto’: umani e non-umani nella cosmologia di un quilombo amazzonico

Abstract

Questo articolo si propone di offrire un contributo al dibattito sul superamento della dicotomia natura-cultura attraverso l’analisi etnografica della cosmologia di una comunità di afro-discendenti (quilombo) dell’Amazzonia brasiliana. Il saggio mostra come la relazione tra differenti nozioni di corporeità e alcuni specifici spazi e luoghi costituisca il fondamento di ‘collettivi natural-culturali’ formati da peculiari combinazioni di umani e non-umani. Nel caso preso in esame, la possibilità di una metamorfosi dei corpi, legata allo spazio forestale e a un’entità nota come Currupira, convive con l’idea di ‘corpo aperto’, che acquista significatività in relazione a un’altra entità, definita Mãe d’Água, che vive nel fiume e può incorporarsi negli esseri umani.

This paper aims to provide a contribution to overcoming the nature-culture dichotomy through the ethnographic analysis of the cosmology of an Afro-descendants community (quilombo) of the Brazilian Amazon Region. It shows how the relationship between different notions of corporeity, on the one hand, and specific spaces and places, on the other, is the basis of ‘natural-cultural collectives’ shaped by a human/non-human mixture. In the current study, the possibility of a metamorphosis of the body is connected both to the forest area and to an entity known as Currupira. This conception of the body lives side by side with the socalled ‘open body’, which gains significance when related to another entity, Mãe d’Água, that lives in the river and can be embodied by humans.