Abstract
Il saggio intende riflettere sulla funzionalità e sulle forme di applicabilità euristica e sociale delle storie di vita, considerate in una prospettiva pluridisciplinare come strumento di produzione di conoscenza e come relazione dialogica, dinamica e interattiva. A partire da narrazioni di donne comoriane a Marsiglia, si riflette sul percorso migratorio come esperienza sociale e si porta l’attenzione sulla costruzione di soggettività intese come processi dinamici, storicizzati e complessi. L’agire individuale è considerato in una prospettiva interazionista come processo soggettivo articolato ai determinismi sociopolitici della migrazione ed esplorato come attività umana che filtra le influenze e trasforma l’individuo. Si riflette quindi sui giochi d’attore che le interlocutrici elaborano all’interno di configurazioni particolari nelle quali la dimensione politica, amministrativa, socioeconomica ed affettiva si articolano fra loro in una “microfisica del potere” inscritta nel corpo e nelle soggettività.
The essay aims to reflect on the functionality and on the forms of social and heuristic applicability of the life stories, considered in a multidisciplinary perspective as a tool of knowledge production and as a dynamic, dialogic and interactive connection. Starting from stories of women from the Union of the Comoros in Marseille, the author reflects on the migratory route as social experience and we focus the attention on the building of subjectivities considered as dynamic processes, complex and historicised. The individual act is considered in an interactionist perspective as a subjective process structured to the socio-political determinism of the migration and explored as a human activity that filters the influences and transforms the individual. So, she reflects on the role play that the spokesperson elaborates inside particular configurations where the political, administrative, socioeconomic and emotional dimension structures itself in a “microphysics of the power”, inscribed on the body and on the subjectivity.