Abstract
Il contributo presenta Nicola Scarano (1865-1942), cugino ed allievo di Francesco D’Ovidio, docente, studioso di Letteratura italiana, dantista, oggi un po’ troppo obliato. In particolare ne focalizza il risvolto antropologico nei confronti dell’amata cultura sannita nei suoi variegati aspetti. Alla fedeltà dei costumi narrati si accompagna un afflato poetico di profonda intensità. Riteniamo un piccolo capolavoro il volumetto Don Liborio, dove il conversare sui massimi sistemi si dipana in un preciso ambiente socio-spazio-temporale della Trivento ottocentesca.
The contribution introduces Nicola Scarano (1865-1942), cousin and pupil of Francesco D’Ovidio, teacher who knew Italian literature, especially Dante but today forgotten. In particular, it points the attention to the anthropological implication towards the beloved Samnite’s culture in its various aspects with a deep poetical afflatus. The little volume Don Liborio is a masterpiece: the dialogue on the “Chief World Systems” takes place in an accurate socio-temporal setting of the nineteenth century Trivento.