Abstract
Questo intervento nasce dall’esigenza di offrire agli studenti una lettura de L’invention du quotidien che vada al di là della sua consueta semplificazione. In Italia il libro di Michel de Certeau è stato letto e pienamente riconosciuto con ritardo, e spesso frammentato e costretto nei confini di questa o quella disciplina. Difetto grave, se si considera che de Certeau con la dizione di heterologie, come «insieme delle discipline dell’altro», intendeva proprio evitare i rischi delle partizioni disciplinari. Questo intervento si propone, dunque, di ripensare L’invention du quotidien all’interno di tutto il percorso certiano, ricostruendone alcune delle principali tappe e in particolare sottolineandone quattro aspetti costitutivi: a) il forte legame che l’indagine storica e antropologica mantiene sempre con la struttura mistica del discorso certiano; b) la collocazione e il contributo di de Certeau nel quadro del pensiero antropologico del secolo scorso, e più in generale nel quadro di quell’inconceivable e unspeakable che certo non assedia solo l’antropologia; c) la forza politica e l’attualità sempre crescente del discorso certiano; d) il percorso entre deux fra scienza (antropologia) e letteratura, come una delle strade principali per spingersi ai confini della spiegazione.
This essay is written to offer students a reading of L’invention du quotidien that goes beyond its usual simplification. In Italy, Michel de Certeau’s book had a late reception and full recognition, often fragmented and forced into the borders of this or that discipline. No greater mistake could be made, if we consider that with the term heterologie (‘ensemble of disciplines of the other’) de Certeau wanted to avoid precisely the risks of disciplinary partitions. Therefore, this article proposes to rethink L’invention du quotidien within the whole of de Certeau’s work, reconstructing some of its main steps. In particular, four constitutive aspects are highlighted: a) the strong link that de Certeau’s historical and anthropological investigation always maintains with the mystical structure of his discourse; b) the collocation and contribution of de Certeau in the whole of the anthropological thought of the last century, and in the more general context of that ‘inconceivable’ and ‘unspeakable’ that certainly did not besiege only anthropology; c) the political strength and ever-increasing relevance of his thought; d) the entre deux path between science (anthropology) and literature as one of the main ways to push the boundaries of explanation.