Abstract
Questo saggio si propone di rivedere e integrare alcuni dei risultati della Morfologia della fiaba di V.J. Propp, alla luce di un’attenta disamina del materiale fiabistico e delle indicazioni dello stesso Propp. Emerge così l’idea che la struttura della fiaba magica debba essere suddivisa in tre blocchi di uguale importanza – quelle che Propp chiama parte preparatoria, primo movimento, secondo movimento –, che rispondono tutti e tre al meccanismo della «prova» iniziatica, anch’esso tripartito secondo lo schema: domanda, risposta, premio. Tutte le «prove» individuate sono formate attraverso coppie o terne di funzioni primarie. Solo che nella prima parte la risposta è sempre negativa. Ad essa fanno seguito uno o due movimenti in cui la domanda ha esito positivo e il danno è rimosso. Lo stesso schema è ravvisabile anche in un sottotipo di fiaba magica qui analizzato, la «fiaba d’incantesimo», in cui il danneggiamento è rappresentato da un incantesimo e la sfera d’azione dell’eroe è incarnata da un’eroina vittima, che incorre nella morte per poi risorgere.
The aim of this paper is to reconsider and integrate the results of V.J. Propp’s Morphology of the Folktale, on the basis of an analysis of folk stories and Propp’s directions. The main idea is that the fairy tale structure should be divided into three sections of identical relevance – those that Propp names preparatory part, first movement, and second movement –, all three complying with the device of initiation «trial», which is in turn parcelled out into three parts: question, reply, recompense. All the singled out «trials» are assembled through couples or triplets of primary functions. However, in the first part the reply is always negative, while in the next movements the answer gets positive and the damage is removed. The same structure is also recognizable in a subtype of the fairy tale, the «enchantment tale», where the damage is always represented by a spell and the sphere of action of the hero is embodied by a young girl, who is a victim, dies and then resuscitates.