Zaira Tiziana Lofranco e Federica Tarabusi — Balcanismo e costruzione sociale delle migrazioni forzate in Italia: esplorazioni antropologiche

Abstract

Il contributo indaga il nesso poco esplorato tra Balcanismo e costruzione sociale della migrazione forzata in Italia, a partire dalle pratiche discorsive di operatori sociali e amministratori locali che si trovano coinvolti in fenomeni migratori diversi, quali l’onda lunga delle migrazioni dei primi anni Novanta e la crisi dei migranti del 2015 lungo la cosiddetta rotta balcanica. Pur nella diversità dei loro ruoli istituzionali e dei contesti di intervento (Friuli Venezia Giulia ed Emilia-Romagna), i nostri interlocutori hanno riprodotto discorsivamente lo spazio balcanico come luogo connotato da una spiazzante ambiguità, incarnata anche da chi vi proviene o lo attraversa. L’articolo interroga l’intersezione del discorso balcanista con il sistema europeo e italiano di governance delle migrazioni, per esplorare i modi con cui le trasformazioni che marcano precisi regimi di mobilità si articolano con la quotidiana costruzione di confini simbolici e gerarchie morali nella società italiana.

The paper investigates the under-explored nexus between balkanism and the social construction of forced migration in Italy by capturing the discursive practices of both social workers and local administrators facing multiple migratory phenomena, such as the long wave of migration in the early 1990s and the 2015 migrant crisis along the so-called Balkan Route. Despite differences in their institutional roles and the contexts in which they intervene (Friuli Venezia Giulia and Emilia-Romagna), our interlocutors similarly reproduce the Balkans in their narratives as a place shaped by destabilizing ambiguity, an ambiguity that is also embodied by those coming from or passing through this area. The article interrogates the intersections of the balkanist discourse with European and Italian migration governance to explore the ways in which contemporary transformations in mobility regimes are articulated with the daily construction of symbolic boundaries and moral hierarchies inside Italian society.