Leonardo Piasere — Il nuovo Manifesto fascista della razza (1942)

Abstract

Il 25 aprile 1942 il Consiglio Superiore per la Demografia e la Razza approva quello che avrebbe dovuto diventare il nuovo manifesto fascista sulla ‘razza ita­liana’. Della commissione ristretta di sette persone che redasse il testo (reso noto solo nel Dopoguerra) facevano parte i due più eminenti rappresentanti accade­mici dell’antropologia e dell’etnografia del tempo: Sergio Sergi e Raffaele Corso. A partire dalle più recenti ricostruzioni storiografiche sulle diverse teorie razziste presenti nel fascismo, l’articolo analizza i rapporti esistenti tra i contenuti del nuo­vo manifesto e quelle teorie. Pur rimasto ininfluente politicamente, esso dimostra che l’apporto degli antropologi italiani alle ideologie razziste del fascismo non si limitò ai nomi più famosi di Landra e Cipriani, ma coinvolse l’antropologia accademica nel suo complesso: la storia delle antropologie in Italia deve essere ampiamente ricostruita.

On 25th April 1942, the Superior Council for Demography and Race approved what should have become the new Fascist manifesto on the ‘Italian race’. The Commission of just seven people who drafted the text (that was made public only after the war), included two of the most prominent academic representatives of the anthropology and ethnography of the time: Sergio Sergi and Raffaele Corso. Starting from the most recent historiographic reconstructions regarding fascism’s various racist theories, the article analyses the prevailing relations between these theories and the content of the new manifesto. Although politically uninfluen­tial, the existence of this new manifesto demonstrates that Italian anthropologists’ contribution to the racist ideologies of fascism was not only limited to famous names like Landra and Cipriani, but also involved academic anthropology in gen­eral: the history of anthropologies in Italy needs to be amply reconstructed.