Abstract
In questo contributo, basato su una ricerca etnografica condotta tra i malati di Hiv in Tigray (Etiopia), si vuole esplorare la capacità performativa dei futuri passati nel disegnare traiettorie di vita individuali e collettive. Se il virus dell’HIV proietta l’individuo in una condizione di cronica incertezza, facendo crollare aspirazioni e speranze, narrazioni interiorizzate continuano ad agire sugli immaginari. Nostalgie per futuri mai realizzati, innescano processi immaginativi in grado di costruire nuove aspettative e di fronteggiare le sfide quotidiane. I futuri passati, quindi, non simboleggiano aspettative disattese ormai inaccessibili, ma risorse in fermento tramite cui risignificare percorsi esistenziali orientati al futuro.
In this contribution, based on ethnographic fieldwork among HIV patients in Tigray (Ethiopia), the aim is to explore the performative capacity of past futures in outlining individual and collective life pathways. While HIV drives the sufferer into a condition of chronic uncertainty, crushing aspirations and hopes, interiorized narratives continue to act on the imaginaries. Nostalgias for futures never achieved, trigger imaginative processes capable of building new expectations and facing daily challenges. Past futures, therefore, do not represent unfulfilled expectations that are now inaccessible, but resources in ferment through which existential paths oriented towards the future can be redefined.