Abstract
L’articolo pone al centro due narrazioni futurologiche che hanno caratterizzato l’Eritrea nel secolo scorso: il colonialismo italiano (1882-1941) e la guerra di indipendenza (1961-1991). Sulla base di un’etnografia multi-situata, esplora il ruolo che tali progetti politici e le esperienze personali e famigliari del loro fallimento svolgono negli immaginari futuri e nelle cornici morali che orientano i migranti eritrei. L’obiettivo è indagare come le memorie di vecchie utopie infrante influenzino i vissuti di coloro che ne hanno abitato le aspettative, plasmando il modo in cui le incertezze del presente sono decodificate e incidendo nei processi di (ri)definizione delle soggettività e di agency.
The article focuses on two futurological narratives about Eritrea, both of which developed in the 20th Century: Italian colonialism (1882-1941) and the War of Independence (1961-1991). Drawing on multi-situated ethnography, their role is explored, together with personal and family experiences of their failure, thus shedding light on future imaginaries and moral frames among Eritrean migrants. The aim is to explain how memories of old, broken utopias influence the experiences of those who had embraced them. How are the present and its uncertainty shaped by these experiences? What processes of (re)definition of subjectivity and agency are at play?